NOME COMUNE: Catalpa

NOME BOTANICO: Catalpa bignonioides

La Catalpa è un genere appartenente alle Bignoniaceae, proveniente dall’America centro-settentrionale e dall’Asia orientale. Si pensa che il nome della Catalpa derivi dal suo appellativo in lingua muscogee (o lingua Creek). Un’altra etimologia lo lega invece a Catwaba, popolo sioux nel cui territorio la pianta sarebbe stata la prima volta osservata da un europeo. Il nome della specie, invece, è un omaggio all’abate Bignon.

La specie è stata portata dalle Americhe in Europa nel diciottesimo secolo: partendo dalla Francia, si è diffusa a macchia d’olio, acclimatandosi perfettamente sul suolo europeo. Coltivata per scopo ornamentale, a motivo del suo fogliame tanto verde e rigoglioso, la Catalpa si sposta rapidamente in autonomia, e cresce quasi “selvatica”. Si adatta infatti a terreni di più vario tipo e condizione e sopporta bene l’inquinamento: si può dire che l’unico elemento respingente sia, per questa essenza, il clima freddo, che rallenta la sua crescita e ne impedisce la fioritura.

La Catalpa ha un tronco corto e a volte curvo, da cui si dipartono ramificazioni ad un angolo di 90°. La sua corteccia è di un bruno chiaro, uniforme negli esemplari giovani e marcata da placche longitudinali in quelli più adulti. Cresce sino a circa 18 metri di altezza, con una chioma che copre un diametro di circa 12. Si riconosce infatti proprio per le dimensioni, se non per i frutti pendenti, simili a fagiolini ma lunghi sino a 50 cm.

Le foglie sono ampie, estendendosi sino ai 25 centimetri di ampiezza. Verde chiaro sulla pagina superiore, sono quasi grigie su quella inferiore, che è anche maggiormente rugosa e tomentata. Hanno una forma cuoriforme o trilobata, e si attaccano al ramo con un lungo picciolo. In tarda primavera produce i fiori, raccolti in “pannocchie” bianche, striate di rosso e arancione. Sono estremamente profumati, e attirano numerosi impollinatori.

Alla fine dell’estate ne crescono invece i frutti: affusolati baccelli che pendono dalla pianta (inizialmente verdi, marroni una volta giunti a maturazione), a cui la Catalpa deve il soprannome di albero dei sigari. Ogni baccello, lunga capsula a forma di legume, contiene numerosi semi, piatti e con “ali” che ne facilitano la dispersione aerea. Si tratta di uno dei suoi segreti per una diffusione tanto estesa su tutto il territorio!

Le foglie della Catalpa sono tanto maestose – simili a quelle della Paulonia – da fornire un’ampia ombra, habitat importante per alcune specie di uccelli (che sono così riparati da sole, pioggia e vento). Questa essenza è poi l’unica fonte di cibo per la falena Sfinge della Catalpa, o ceratomia catalpae.

«Costeggiando l’edificio, si trova una Catalpa sdraiata: ha una certa età, ma è anche parecchio danneggiata. Cresciuta addossata a una fontana. foglie cuoriformi molto grandi e alcuni baccelli allungati, tipo “sigaro”, ecco perché viene comunemente chiamata l’albero dei sigari».

Tiziano Fratus, L’Italia è un giardino.

Le illustrazioni della rubrica Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.

↑ Le illustrazioni della rubrica Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.