NOME COMUNE: Liquidambar

NOME BOTANICO: Liquidambar styraciflua

Il Liquidambar è un’essenza proveniente dall’America centrale e orientale: le sue radici “scorrono” lungo le rive del fiume Mississippi, dove l’albero pare aver trovato origine. Il nome è un composto dei vocaboli liquidus e ambar, e si riferisce alla sostanza resinosa che la pianta produce; anche la denominazione specifica styraciflua – “che secerne lo storace” (balsamo conosciuto anche come Ambra Orientale) – indica questa sua caratteristica.

Il tronco, dritto e asciutto, può andare da 8 a oltre 20 metri, regalando al liquidambar un portamento svettante: la chioma è stretta, di forma piramidale, e si espande progressivamente, raggiungendo il suo picco di rotondità quando l’albero è maturo. La corteccia – scura – si presenta liscia durante la giovinezza, per poi coprirsi di rughe e fessure con l’età.

Il liquidambar ha foglie puntute, che ricordano alcune specie di acero. Hanno un picciolo sottile e allungato, che arriva sino ai 6 cm; una lamina palmata suddivisa dai 5 ai 7 lobi, con il margine frastagliato se non proprio seghettato. La superficie superiore è liscia e lucida, mentre la pagina inferiore presenta dei piccoli tomenti. Le foglie sono di un verde brillante, per divenire brillante giallo e infine rosso. Se premute, sprigionano l’odore balsamico proprio della sua resina.

Il liquidambar fiorisce in aprile e maggio, producendo infiorescenze unisessuali – ma sia i fiori maschili che i fiori femminili si trovano sulla stessa pianta. I maschili sono capolini allungati ed eretti, che spuntano ad apice del rametto; i femminili formano invece un capolino di forma sferica – ed entrambi sono di colore giallo. I frutti che ne seguono sono contenuti in sfere brune, formate a loro volta da un insieme di capsule “uncinate”, ovvero con un’estremità legnosa ad artiglio. Quando il frutto è giunto a maturità si schiude, e le capsule liberano i semi, che sono alati per poter meglio viaggiare con il vento e i flussi d’aria. Estremamente numerosi, questi frutti sferici ricoprono la pianta, e possono rimanervi lungo tutto l’inverno, aprendosi solo nella successiva primavera.

L’essenza è stata introdotta in Europa nella metà del secolo diciannovesimo. Incidendone la corteccia, ne fuoriesce la cosiddetta coppale, resina oleosa di colore bruno o giallo, che si usa anche in sostituzione dello storace. In Italia, il liquidambar è appunto chiamato così: albero dello storace liquido.

Il sorprendente liquidambar (…): con il suo fogliame che va dall’oro al rosso cupo e al viola; da solo, è tutta un Indian summer, tutte le tonalità immaginabili che si mescolano in un unico albero.
Julien Green

Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.