NOME COMUNE: Cedro del Libano

NOME BOTANICO: Cedrus libani

Il Cedro del Libano è un’essenza originaria di Siria, alcune zone di Asia Minore e, appunto, Libano. Il suo tronco contorto e possente, e la sua tempra tanto solenne quanto rustica, lo rendono uno degli alberi “portanti” della tradizione mediterranea e mediorientale. Menzionato più volte nella Bibbia come esempio di forza, resistenza e saggezza, si racconta che dal suo legno fossero stati edificati, su ordine del re Salomone, sia il tempio di Gerusalemme che il palazzo regale.

Il Cedro del Libano giunge in Italia nel 1787, messo a dimora per la prima volta nell’Orto Botanico di Pisa (il più antico orto universitario d’Europa). Ha un tronco tanto corto quanto massiccio; a diverse altezze se ne dipartono più rami, che diventano veri e propri palchi, disposti in orizzontale. Specialmente i rami inferiori si inseriscono nel fusto, infatti, ad angolo retto: e fanno somigliare l’albero ad un candelabro, regalandogli il tipico portamento. Questa specie di cedro ha poi una corteccia marrone quasi rossiccia, che con l’età si ricopre di fessure e pieghe.

La chioma, estremamente fitta e densa di rami ed aghetti, ha una forma piramidale quando l’esemplare è giovane, mentre diviene “orizzontale” e più ampia via via che l’albero matura (proprio per la tendenza dei rami ad assumere l’attaccatura ad angolo retto di cui si è detto). Le foglie sono aghiformi, e sono raccolte in gruppetti fitti da 20 a 30 aghetti. I brachiblasti, ovvero i rami più corti e dalla distanza nodale breve, sono quelli su cui le foglie sono poste: e si trovano, a loro volta, portati dai macroblasti, ovvero i rami più lunghi, spessi e grandi.

Gli strobili (le strutture riproduttive delle conifere: comunemente dette pigne o coni) si trovano, sia maschili che femminili, sullo stesso esemplare. I maschili sono allungati: cilindri di 4 o 5 centimetri, colorati di rosso, liberano il polline in autunno. I femminili, più arrotondati e tozzi, sono verdi e virano poi al rosso-rosato. Tali pigne impiegano due anni a maturare sulla pianta, per poi schiudere le proprie squame e liberare i semi alati.

È l’albero raffigurato nella bandiera del Libano: regione in cui cresce spontaneo, dai 1300 ai 3000 metri d’altitudine. Proprio nel Libano vi è La foresta dei cedri di Dio, riserva considerata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Il cedro del Libano: è come un sogno. Immagina un albero molto grande. In alto il tronco si divide in altri grandi tronchi che si protendono in torsioni stranamente vigorose verso tutti i punti cardinali e hanno all’estremità piatti fasci di rami che si tendono orizzontalmente come mani piatte. Cosí questi rami stanno gli uni sotto gli altri e in alto attorno all’albero e assomigliano a quelle nuvole serali piatte e allungate che a volte, quando il sole è tramontato, stanno profonde contro il cielo che si spegne.

Rainer Maria Rilke

Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.