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Conoscete l'orniello? È detto anche frassino da manna, per il nome della sua linfa. È un'essenza adattevole, che ben tollera i climi caldi così come quelli più rigidi.

Conosciamo il noce nero, proveniente dall’America settentrionale: per questo viene spesso detto noce americano. Imponente, quando utilizzato a scopo ornamentale si attesta su dimensioni più modeste.

Il nome di questa essenza evoca la sostanza resinosa che la pianta produce, che viene estratta incidendone la corteccia. Conosciamo il liquidambar, originario dell'America centrale.

Pianta dalla fioritura tanto lunga quanto abbondante, di un colore rosa acceso, i suoi fiori hanno sei petali dal margine increspato.

Ampio l'ombrello della specie Prunus serrulata che raccoglie numerosissime varietà, dai fiori di colori più o meno accesi. Andiamo alla scoperta del ciliegio da fiore.

Originaria dell'America centro-settentrionale, la catalpa si adatta a terreni di vario tipo e condizione e sopporta bene l’inquinamento, ma non il freddo.

Essenza - potremmo azzardare - ingannevole: l’acer pseudoplatanus deve il suo nome (pseudos, falso) alla forma delle foglie, la cui ampiezza e forma palmata ricordano il platano.

Specie rustica, svettante, l'acero riccio ha un tronco diritto, una corteccia chiara e la chioma ovale e allungata verso l’alto.

Originario di Europa e Asia Occidentale, l'acero campestre, molto diffuso, ha col tempo assunto numerosi “soprannomi”: è detto anche acero oppio, chioppo o ancora testuccio.

Il portamento elegante, le foglie argentate, la chioma densa, l'estrema adattabilità, ne fanno un efficace essenza per barriere naturali e zone d'ombra anche nei contesti urbani.

Dal portamento eretto estremamente elegante, slanciata - può raggiungere i 20 metri di altezza, la sofora ha una chioma ampia e tondeggiante.

Ampia chioma, foglie grandi e cuoriformi, particolari e profumatissimi fiori viola: è la Paulonia, un'essenza originaria della Cina dalla crescita rapida.

Essenza originaria del Nord America, l’acero americano viene introdotto in Europa a fine Seicento, e si diffonde lungo viali e giardini come specie ornamentale.

Rami contorti ricoperti di spine, foglie verde chiaro di giorno aperte e di notte chiuse: è il fenomeno chiamato “sonno delle piante”. Conoscete la robinia?

Il Salice Bianco deve il suo nome alle foglie che, sulla pagina inferiore, presentano un chiaro colore argenteo, ben visibile quando mosse dal vento.

Origine asiatica ed europea - un’etimologia vuole che il nome dell’albero indichi proprio la Liguria - scopriamo il ligustro giapponese, diffuso in giardini pubblici e nei cortili privati.

Essenza svettante, il pioppo raggiunge facilmente i trenta metri di altezza. Deve forse al brusio delle foglie smosse dall’aria - che ricorda il mormorio della folla (populus) - il suo nome.

Ampio e affascinante albero da frutto, il Gelso bianco è originario di Cina settentrionale e Corea, in origine fu chiamato l’albero della seta...

Tra le essenze europee più longeve, attorno al tasso si addensano racconti e leggende e l'appellativo “albero della morte”...

Essenza maestosa e slanciata, questa quercia - originaria del Nord America - deve il suo nome all’intensa sfumatura rosso-bruna che la chioma assume in autunno.

Davvero è l'essenza sotto la quale Giuda diede il bacio traditore a Gesù? Queste ed altre curiosità nell'approfondimento dedicato al Siliquastro, detto Albero di Giuda.

Quercus robur, la farnia contiene nell'etimologia del nome la bellezza e la resistenza che la contraddistinguono.

Importante essenza forestale, originaria dell’Europa centrale, il faggio è esigente dal punto di vista di temperatura e umidità

Tra le piante più performanti in termini di assorbimento di Co2, il carpino bianco è alto fino a 25 metri con foglie verde intenso.

Detto anche melo d'Oriente, è stato chiamato dai cinesi l'albero delle sette virtù, dai napoletani legnasanta ma anche albero della pace. Scopriamo il cachi.

Originaria delle regioni del Centro e Sud America - considerata una delle prime piante ‘a fiori’ comparse sulla Terra - la magnolia può raggiungere altezze comprese tra 20 e 30 metri.

Dalle foglie caduche, appartenente alla famiglia delle Betulaceae, è un albero unico dalla candida corteccia che si stacca in sottili lamelle.

Cresce spontaneo nelle zone mediterranee dell’Europa, il bagolaro è una delle specie più utilizzate per le alberature stradali, grazie alla sua grande tolleranza all’inquinamento...

Sembra proprio che ippocastano derivi dal greco - hyppos cavallo e kastanon castagna - alludendo al fatto che i cavalli ne mangiassero i frutti...

Il nome del Ginkgo pare nascere da una inesatta trascrizione dell’antico nome giapponese gin-kyo (albicocco d’argento), dalla caratteristica foglia a ventaglio con lamina incisa a metà dell’apice a cui Goethe dedicò una poesia.

L’origine del nome allude alla forma dei grandi fiori, lievemente profumati, che compaiono verso maggio: simili a tulipani, di colore verde-giallo e macchiati d’arancio, dovrete scovarli tra le foglie del liriodendro.

Albero imponente, molto longevo, dalla chioma ampia e folta, il platano mostra una corteccia particolare, perché formata da placche irregolari grigio brunastre che si desquamano, mettendo in evidenza gli strati sottostanti più chiari...

Forma a cono leggermente arrotondata per la chioma e foglie seghettate dall’inconfondibile asimmetria, l'olmo ha una corteccia di colore marrone scuro, rugosa e percorsa da incisioni e screpolature.

Recentemente ci siamo fatti una domanda semplice: “Li conosciamo davvero?”. Ci riferiamo agli amatissimi alberi che popolano le nostre città, i viali, i giardini, i parchi, i nostri cortili, cui passiamo accanto, a volte senza nemmeno accorgerci della loro benefica presenza.

Nei tempi antichi il legno di frassino veniva grattugiato e posto sulla morsicatura del serpente: si credeva potesse salvare dall’avvelenamento.

Grazie ai tigli che popolano viali e giardini, il profumo intenso dei fiori - soprattutto la sera - pervade le nostre città dalla fine di maggio, e nei mesi di giugno e luglio.