E’ in corso la nuova stagione agronomica, sotto l’egida e la spinta di Forestami. Tanti i progetti per la città, cosa ci dice in merito?

E’ un cambio di passo per la nostra area metropolitana, per Milano. Il tema del verde è diventato finalmente uno dei protagonisti dello sviluppo della città.

Questo significa da un lato incrementare i progetti in questo senso, e quindi l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi nell’area metropolitana.

Dall’altro anche lavorare sulla qualità e sull’idea che non c’è solamente la crescita del verde, ma il miglioramento e la crescita della cura quotidiana degli spazi pubblici principalmente verdi.

Qual è il messaggio che vorrebbe arrivasse chiaro alla cittadinanza?

Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti, di grandi rivoluzioni: il Covid da una parte, i cambiamenti climatici dall’altra. Questo ci impone di tentare di fare delle cose diverse rispetto a quelle che abbiamo fatto in passato.

Le città oggi sono il principale responsabile dei cambiamenti climatici, delle emissioni; ma possono essere anche parte della soluzione, se cambiano, ed è quello che stiamo provando a fare con progetti come questo.

C’è un progetto che le sta particolarmente a cuore?

Sono due i progetti principali che ho a cuore: uno è che abbiamo fatto un accordo per recuperare sette scali ferroviari dentro la città. Due terzi delle aree di questi scali diventeranno parchi e fanno parte di un sistema di 20 nuovi parchi dentro la città costruita.

Il secondo è che Milano è circondata da parchi: il Parco Nord e il Parco Sud. Io credo che dobbiamo davvero arrivare in tempi rapidi a fonderli in un unico grande parco metropolitano che abbracci la nostra città.

Questi secondo me sono i due grandi cambiamenti strategici del nostro territorio, della nostra città.