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      News

      Forestami Academy:

      al via il programma di formazione triennale realizzato in collaborazione con il Gruppo Prada

      16 maggio 2023

      Venerdì 12 maggio, nel Salone D’Onore di Triennale Milano, si è tenuto il primo incontro della Forestami Academy “Cos’è una foresta urbana?”, il programma di formazione triennale che intende promuovere e divulgare principi, valori e nozioni scientifiche riguardanti la forestazione urbana, sostenuto dal Gruppo Prada.

       

      Un pubblico molto vario, i circa cento che hanno preso parte alla mattinata, professionisti del verde, cittadini desiderosi di conoscere e portare un contributo alla cura del verde, insegnanti interessati a diffondere ai loro studenti i concetti appresi, rappresentanti di aziende e associazioni che hanno a cuore lo sviluppo del capitale naturale del territorio, studenti, divisi in gruppi di discussione, per proporre idee di miglioramento per il territorio e la comunità.

      Questo primo appuntamento ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale degli alberi nella vita delle persone e delle città: la loro presenza aumenta il benessere contribuendo a contrastare l’inquinamento, proteggere il suolo, valorizzare la biodiversità e creare momenti di socializzazione. È stato inoltre affrontato il tema della progettazione delle aree verdi: molte le città che hanno già compreso l’importanza di incrementare gli spazi di naturalità all’interno dei contesti urbani – tra queste Singapore, Barcellona – anche attraverso installazioni temporanee, come le “moving forest”, in grado di sensibilizzare a tutti i livelli sull’importanza, il valore, la bellezza del verde nelle città.

       

      Maria Chiara Pastore – Ricercatrice di ruolo al Politecnico di Milano e Direttrice Scientifica di Forestami – ha introdotto questo primo incontro della Forestami Academy, soffermandosi sulla genesi del progetto Forestami. Anzitutto il grande lavoro di ricerca del Politecnico di Milano, finanziato da Fondazione Falck e Sistemi Urbani, che ha permesso di studiare il territorio della Città metropolitana. Un processo di ricerca che ha permesso di capire dove meglio intervenire con i progetti di piantagione, sempre in dialogo e creando alleanze con le amministrazioni dei 132 comuni di Città metropolitana, per operare quel passaggio necessario dalla teoria all’operatività dei progetti concreti. Che prevedono oltre alla progettazione e alla realizzazione, anche un’importante fase di monitoraggio delle piantagioni (grazie al lavoro delle cooperative sociali coinvolte, che tengono conto delle bagnature così come delle fallanze (il numero delle piante che non hanno attecchito), per poter poi procedere alle sostituzioni nelle successive stagioni agronomiche.

      La nostra attitudine verso alberi e arbusti, quando percorriamo le strade delle nostre città – afferma Maria Chiara Pastore – è un po’ “pigra”, non sempre li percepiamo e ne percepiamo il loro valore. E’ una relazione – quella con la natura in città – un po’ distratta, né sappiamo distinguere un tiglio da un platano. L‘idea con la Forestami Academy è di costruire un processo che permetta di conoscere meglio i benefici del piantare alberi in città, contribuendo ad andare oltre la dicotomia “parcheggio versus albero”, ancora troppo presente, per arrivare a capire qual’è la reale importanza delle foreste urbane.  

      Quando piantiamo ci piace anche condividerlo con le persone, coinvolgerle, per disseminare conoscenza, sulle specie e sulle modalità di forestazione urbana. Con i ragazzi lavoriamo – attraverso Scuola Forestami – dalle elementari fino al liceo; e anche un progetto come Custodiscimi – in collaborazione con Legambiente e Ersaf – che ha dato in affido 2500 piantine ai cittadini, diverse essenze per divulgare conoscenza – che gli alberi sono diversi – è segno di questa volontà di fare con i cittadini, di essere insieme.

      Maria Chiara Pastore, Direttore Scientifico di Forestami

      Simone Borelli, di FAO Urban Forestry, con il suo intervento ha messo in luce tutta la rete complessa di benefici legati alla presenza di verde nelle nostre città rispondendo a un paio di domande generali: a cosa servono questi alberi, questi arbusti? Preferireste che i vostri figli giocassero in luoghi verdi o in mezzo al cemento?

       

      Afferma di non voler parlare tanto di forestazione urbana, quanto di selvicoltura urbana (perché è un processo, piantare, gestire i nuovi alberi, e quelli esistenti). C’è una diffusa persuasione ormai che il verde ci rende felici, o perlomeno più sereni. Il lavoro che viene fatto in FAO è mettere al centro le persone: cibo sano, spazi verdi, trovare rimedi all’impatto del cambiamento climatico; abbiamo bisogno di energia, la legna spesso proviene da boschi urbani e peri-urbani; la gestione della foresta urbana crea lavoro, e accesso a cibo sano (biodiversità, che è anche in città non solo in Amazzonia).

      Guarda l’intervista a Simone Borelli, FAO Urban Forestry

      Cecil Konijnendijk, professore onorario della University British Columbia, con il suo intervento ha inteso far crescere la consapevolezza – tra cittadini, progettisti, ingegneri, architetti – dei benefici che gli alberi apportano alle nostre città, condividendo la “regola 3-30-300”, ideale criterio per i progetti di forestazione urbana: 3 alberi visibili da ogni finestra, per 30% di superficie fogliante in ogni quartiere e 300 metri di distanza massima dal parco più vicino.

       

      Se le città avessero il 30% di tree canopy cover si potrebbero ridurre le temperature urbane di 1.3° e prevenire morti premature dovute al caldo in estate (più del 4% delle morti durante il periodo estivo in Europa è attribuibile alle isole di calore urbane!). Dobbiamo dunque ragionare in termini di “one system”: gli alberi privati, gli alberi nelle strade, nei parchi, nei boschi, fanno parte e costituiscono un unico sistema. E passare da una visione di corto termine a un “long term thinking”: pianto alberi oggi perché domani, tra 20-30 anni, raggiungano il loro potenziale in termini di sequestro di carbonio e sottrazione di particelle inquinanti dall’atmosfera. 

      Guarda l’intervista a Cecil Konijnendijk, professore onorario della University British Columbia

      Guarda ora il video e rivivi il primo appuntamento integrale della Forestami Academy.

      Approfondisci qui il secondo appuntamento di Forestami Academy 2023 dal titolo “Dove sono le foreste urbane?”.